Poste e contratto di soggiorno
Come anticipato nei giorni scorsi, il contratto di soggiorno non è più un documento obbligatorio, è stato infatti sostituito dal modello “Unificato Lav”, nell’ambito delle procedure di semplificazione amministrativa. Come si può vedere qui il contratto di soggiorno mod. Q è tuttora richiesto, nonostante si sapesse già dal mese di maggio che pian, piano il mod. Q sarebbe stato sostituito.
Conosciamo dal 2006 il disastroso sistema di rinnovo dei permessi di soggiorno gestito da Poste spa.
Sappiamo che la legge relativa è stata approvata dal penultimo governo Berlusconi prima delle elezioni. C’è stata anche una curiosa coincidenza: proprio in quel periodo Banca Mediolanum aveva firmato un accordo con Poste spa per poter usufruire degli sportelli postali presenti in tutt’Italia. Qui i guadagni per Poste spa derivanti dall’operazione rinnovi. Quelli di Mediolanum non li conosciamo, ma li possiamo immaginare: una banca snella, senza sportelli, tutt’a un tratto si ritrova a poter fornire ai propri clienti un servizio in più: sportelli aperti in tutti i comuni d’Italia. E da quel giorno, come nel caso dei rinnovi dei permessi di soggiorno, Poste spa ha cominciato ad avere nuove commesse dallo Stato. Un qualsiasi altro committente si sarebbe fatto rifondere i danni causati dall’assoluta inefficienza del sistema, continuamente in tilt. Ma non la nostra amministrazione pubblica. Chissà come mai?
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