Profughi, di chi le responsabilità

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Gestione profughi, responsabilità

Di chi sono le responsabilità nella gestione di profughi e richiedenti asilo? Ne parliamo in questo post.

Come cittadina di Sandrigo, sento nuovamente il dovere di intervenire nel dibattito che da mesi si è acceso attorno alla responsabilità nella gestione dei richiedenti asilo. Si tratta di un argomento complesso e sfaccettato, che richiede attenzione. Non lo si può risolvere con qualche slogan o in modo parziale e semplicistico come fanno certi politici e parecchi giornali.

Un’eterna emergenza:

Ho cominciato ad interessarmi di immigrazione negli anni ’80 e da allora non ho fatto altro che sentire parlare di emergenza. Nei vent’anni passati a fornire informazioni negli sportelli immigrazione del vicentino, ho assistito ad improvvisazione, pressapochismo e soluzioni tampone. La politica, di tutti i colori, non ha saputo (ma secondo me non ha voluto) gestire il fenomeno. Cosa è cambiato da quando lavoravo negli uffici provinciali? Direi solo la tipologia di migranti: prima arrivavano i migranti economici in cerca di lavoro, ora arrivano i migranti in fuga dalle guerre.

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La cosiddetta emergenza profughi è un dato strutturale ormai da anni. dovremmo chiederci come mai, dopo tanto tempo in cui si passa da un’emergenza all’altra, non si sia riusciti ancora a trovare una soluzione adeguata e degna di un paese civile.

Possiamo rispondere che la politica è incapace e incompetente nella soluzione dei problemi (e, in questo caso, dovremmo riflettere parecchio la prossima volta in cui ci recheremo a votare).

Potremmo rispondere anche che in realtà questa eterna emergenza è un ottimo alibi e fa comodo a molti, sia dal punto di vista elettorale, sia da quello della spartizione di denaro. Ricordo brevemente i fatti legati alla gestione emergenziale della Protezione Civile da parte di Bertolaso in occasione del G8 di qualche anno fa.

E qui veniamo al dunque: i nostri amministratori avrebbero potuto fare qualcosa (e, se sì, cosa) che invece non hanno fatto?

Se volete conoscere meglio la legislazione, i diversi tipi di protezione e le modalità di accoglienza, trovate alcuni approfondimenti qui sotto:

Abc della legge sull’immigrazione – 11.10.2013

Immigrazione, legge e parole dell’1.05.2015

A livello nazionale si è scelto di affidare alle prefetture la gestione dei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) tramite bandi aperti a strutture ricettive, hotel e altro. Questo perché i comuni hanno negato ogni disponibilità all’accoglienza e, dato che gli sbarchi continuano, lo stato deve trovare dei posti.

A livello locale si è scelto di non fare niente. Il governatore Zaia e il presidente del consiglio regionale veneto Ciambetti hanno rivendicato orgogliosamente la decisione di non partecipare alla conferenza Stato-Regioni, dove avrebbero invece dovuto/potuto portare le istanze dei propri cittadini.

Anche a Sandrigo il sindaco Giuliano Stivan ha fatto la stessa cosa, prima, rifiutando di partecipare agli incontri con il prefetto e gli altri sindaci e poi rifiutando di firmare l’accordo proposto dal prefetto di ospitare 2 profughi ogni 1.000 abitanti.

Ricordo che anche nel 2011 il nostro comune ha ospitato un gruppo di 6 (sei) profughi, per un periodo all’hotel Virginia, e in seguito alla cooperativa Terrabase. Il meccanismo era sempre lo stesso 2 richiedenti asilo ogni 1000 abitanti.

Hotel e cooperative:

Chi si aggiudica l’appalto, offre vitto e alloggio ai richiedenti asilo (questo di solito lo fanno gli albergatori) e affiancamento sul percorso di integrazione sociale, sanitaria, linguistica, legislativa, ecc. (le cooperative).

In cambio di tutti questi servizi, essi ricevono i famosi 35 euro al giorno (dai quali devono togliere il pocket money di 2,50 € al giorno).

Credo sia interessante sapere che le cooperative stanno offrendo lavoro a molti giovani italiani disoccupati, proprio perché necessitano di dipendenti (docenti di italiano, mediatori linguistici e culturali ecc.) che le aiutino nella gestione di questo grande numero di persone. Quindi tutti quelli che ripetono che le cooperative fanno business con i profughi, dovrebbero informarsi meglio. Sia chiaro, sappiamo tutti che ci sono hotel e cooperative che lavorano male, ma sappiamo anche che ci sono indagini in corso: se tutto fosse perfetto, non staremmo qui a parlare.

Vorrei far conoscere a chi non lo ha ancora visto, un video pubblicato dal quotidiano locale VicenzaPiù con l’intervista della titolare dell’hotel Adele di Vicenza (che gestisce anche l’ex Virginia di Sandrigo). Non conosco la signora e non so come lavori, ma la sua intervista mi è piaciuta molto e credo abbia fatto bene a rilasciarla.

Infine, per chi volesse i dati aggiornati sulla presenza dei richiedenti asilo, qui trova i dati ministeriali  aggiornati al 13 luglio che vedono una percentuale regionale dello 0,21% di richiedenti asilo. Molti in meno rispetto a quell’11% di naufraghi veneti ospitati in Norvegia nel 1432 (che hanno poi scoperto il bacalà).

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