Proposte politiche sull’immigrazione
Questo post è dedicato alle problematiche dell’immigrazione. Per quanto mi riguarda conosco il fenomeno migratorio in Italia dall’interno per aver lavorato più di 15 anni negli sportelli informativi dedicati ai migranti.
Le criticità sono moltissime e le modifiche legislative non hanno fatto altro che peggiorare la situazione dei migranti in Italia, soprattutto di coloro che intendono vivere qui rispettando le nostre leggi. Qui faccio solo alcuni esempi:
- La durata, legata al contratto di lavoro, lo rende un documento difficile da mantenere, soprattutto in questo periodo di crisi generalizzata;
- il costo di ogni rinnovo è diventato assolutamente proibitivo: l’attuale governo, all’inizio del 2012, aveva solennemente promesso di modificare sostanzialmente la legislazione sull’immigrazione e quindi anche l’importo che i migranti devono pagare (73 euro fissi più una cifra che oscilla da € 80 a € 200 in base alla tipologia di permesso richiesto);
- la modalità di rinnovo kafkiana prevede un’inutile perdita di tempo e di denaro da parte dell’immigrato e della folta schiera di persone che devono esaminare la sua pratica (patronato sindacale, poste, CSA di Roma, questura, ecc.).
- Vorrei portare in particolare l’attenzione sull’assurdità dei requisiti richiesti dal certificato di idoneità abitativa: si tratta di requisiti estremamente discrezionali. Succede che molti comuni li utilizzino per “regolamentare” la presenza di migranti sul territorio.
- Non è più possibile rimandare la modifica della legislazione sulla cittadinanza, non solo permettendo a chi nasce in Italia di essere riconosciuto come cittadino italiano da subito, ma anche rendendo più semplice l’accesso alla cittadinanza ai tanti migranti presenti sul nostro territorio.
- Per quanto riguarda il diritto di voto sarebbe sufficiente recepire il capitolo C della Convenzione di Strasburgo del 1992 (lo aveva promesso la ministra della solidarietà sociale Livia Turco nel 2001 a Vicenza, ma stiamo ancora aspettando).
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