Ragazze interrotte, il film
La gente ti chiede: come ci sei finita? In realtà, quello che vogliono sapere è se c’è qualche probabilità che capiti anche a loro. Non posso rispondere alla domanda sottintesa. Posso solo dire che è facile.
L’altra sera ho rivisto il film “Ragazze interrotte”, con Winona Ryder, Angelina Jolie, Vanessa Redgrave, Whoopi Goldberg, Brittany Murphy, Clea DuVall, Jared Leto, Elisabeth Moss, Angela Bettis e Jeffrey Tambor.
Il film, uscito nel 1999, è tratto dal libro: “La ragazza interrotta”, scritto da Susanna Kaysen e racconta la storia dei suoi due anni vissuti in clinica psichiatrica.
Non ho letto il libro – ma mi riservo di farlo al più presto – e sono passati molti anni da quando ho visto il film la prima volta, ma vi assicuro che l’emozione è stata la stessa. L’ho trovato un film forte, denso, intenso, da guardare.
Angelina Jolie è superba nell’interpretazione della ragazza sociopatica, che si mostra indifferente a tutto e nel 2000 ha vinto l’Oscar e il Golden Globes come miglior attrice non protagonista.
Il film offre un’analisi della società, di quello che si pensa a proposito di follia e normalità, di chi è buono e chi cattivo, del perché si finisce in cliniche psichiatriche e di come sono gestite.
Negli anni 70 quasi tutte erano uscite e vivevano la loro vita. Alcune le ho riviste, altre no, mai più. Ma non c’è un giorno in cui il mio cuore non le ritrovi.
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