Rastrellamenti etnici, UE, Italia e Libia
Nei giorni scorsi ha fatto molto scalpore la circolare ministeriale, che pubblico in evidenza, dove si avviano i rastrellamenti su base etnica nei confronti di cittadini nigeriani. È il primo passo per contrastare l’immigrazione irregolare voluto dal nuovo governo Gentiloni. Subito dopo ecco i nuovi accordi Italia-Libia che credevamo di aver relegato al triste passato del governo Berlusconi. Proviamo ad approfondire, anche con l’aiuto di esperti.
Che cosa dice la circolare ministeriale che prevede rastrellamenti etnici? Semplice: il ministero spiega che nei famigerati CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione) ci sono dei posti riservati ai cittadini nigeriani irregolarmente presenti in Italia. Non solo, si specifica che parte dei posti è riservata a donne (novantacinque posti, quarantacinque per gli uomini e cinquanta per le donne), e si dà un tempo preciso entro il quale svolgere l’operazione (dal 26 gennaio al 18 febbraio).
Troviamo già due gravissime violazioni: la prima sulla non discriminazione sancita dall’Art. 3 della nostra Costituzione; la seconda relativa alle donne che potrebbero essere vittime di tratta, e quindi protette dai trattati internazionali.
L’identificazione delle persone rastrellate, sarà fatta d’intesa con l’ambasciata nigeriana e anche questo è vietato dalla legislazione sull’asilo politico.
Questo ci permette di vedere quello che succede facendo accordi con i Paesi terzi (la Nigeria ha sempre collaborato in modo attivo nell’identificazione e rimpatrio dei propri cittadini). Per mostrare i muscoli e fare concorrenza ai politicanti che urlano quotidianamente “Stop invasione”, si seppellisce lo Stato di diritto e si svende la democrazia.
Questa vignetta di Mauro Biani, risalente al 2009, non ha bisogno di commenti.
Purtroppo non è tutto: infatti il nostro governo ha firmato nuovi (sic!) accordi con la Libia – che non c’è (sfido chiunque a spiegarmi chi comanda laggiù). Anche in questo caso non è minimamente importante la vita delle persone, il fatto che chi fugge sia potenzialmente un richiedente asilo bisognoso di soccorso e protezione. Le associazioni umanitarie hanno espresso la loro ferma contrarietà a questa scelta folle del nostro governo, come potete vedere dal tweet inviato da Medici Senza Frontiere al premier Gentiloni.
Si sono espresse anche Emma Bonino (che ha evidenziato l’ipocrisia di un’Europa che si scandalizza per i muri eretti da Trump, ma che che poi agisce allo stesso modo) e Barbara Spinelli, la quale ha presentato interrogazione scritta all’europarlamento sui possibili rischi dell’accordo UE-Libia. Eh sì, perché proprio quando il nostro presidente del consiglio firmava lo sciagurato accordo con la Libia, Donald Tusk, presidente del consiglio Europeo, dichiarava:
Il flusso di migranti dalla Libia all’Europa non è sostenibile. L’Europa ha dimostrato di essere in grado di chiudere le rotte di migrazione illegale, come ha fatto nel Mediterraneo Orientale. Abbiamo discusso di questo esempio: ora è tempo di chiudere la rotta dalla Libia all’Italia.
Siamo cioè all’impazzimento generale. Diamo milioni di euro a dittatori reazionari come Erdogan, anziché utilizzarli per creare davvero accoglienza e condizioni di vita degne di questo nome, per tutti coloro che fuggono dalla guerra. L’accordo con la Libia poi, sa davvero di beffa: sappiamo tutti, perché i migranti ce lo raccontano da tanto, che i primi corrotti sono i poliziotti libici. Ed una delle dichiarazioni fatte da presidente al Serraj è stata più o meno di questo tipo: “Daremo i soldi ai trafficanti di uomini in modo che, anziché far partire le persone verso l’Italia, li facciano restare in Libia“. Cioè i trafficanti, li compriamo noi con i tuoi soldi cara Unione Europea, e ne vogliamo tanti, di soldi! Si è lamentato infatti che: “L’ammontare di soldi che l’Europa ha destinato alla Libia è una piccola cifra, dobbiamo essere più seri: serve un aiuto più concreto“.
Come se ciò non bastasse ci sono altre due notizie che meritano di essere sottolineate per la loro gravità:
La prima riguarda le attività di salvataggio delle Ong che operano al confine con le acque territoriali libiche: ebbene, i leader europei chiedono che si verifichi se la loro presenza è legale o se non rischia di essere un incentivo per i trafficanti. Ne ho già parlato, ma vi invito a leggere questo articolo del professor Fulvio Vassallo Paleologo, che scrive:
Dovevano allontanare o diradare la presenza delle navi delle ONG umanitarie, per non avere scomodi testimoni. Ci sono riusciti. Adesso i libici possono arrivare a sequestrare anche a 20 miglia dalla costa, in acque internazionali. E i morti saranno centinaia. gennaio il mese peggiore della storia, quasi il dieci per cento delle vittime, oltre 280, rispetto alle persone soccorse, parliamo di uomini, donne e bambini, lasciati affogare nell’indifferenza generale.
la seconda è che l’Associazione Carta di Roma ha stigmatizzato come l’accordo Italia-Libia, definisca i migranti come clandestini e non come migranti non regolari. Chi mi segue, sa quanto spesso ho scritto su questo argomento.
Bene, anzi no, male molto male, ma penso che per stasera basti così. Vi invito alla riflessione e a prestare attenzione alle notizie che passa la stampa mainstream: le cose che ho scritto qui, di solito i telegiornali non le dicono. Forse, a volte, qualche riccardoiacona, ma neanche sempre. E allora meglio ascoltare chi lavora sul posto e sa, piuttosto che politici e presunti esperti che parlano a vanvera.
Inutile dire che questa è la tomba dell’Unione Europea del diritto e della democrazia. che poi non si venga a dire che loro sono selvaggi e noi moderni e democratici eh?
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