L’altro giorno la camera ha votato tre mozioni sulla revisione dei trattati di cooperazione italo-libici. Le proposte impegnano il governo a rivedere i trattati avendo una maggiore attenzione ai richiedenti asilo e al rispetto dei diritti umani sanciti dalle organizzazioni internazionali.
Ma la mozione parla anche di “proseguire nell’attuazione degli impegni sanciti dal Trattato italo-libico di amicizia, in vista dell’auspicata creazione di un forte ed ampio partenariato bilaterale in tutti i settori di collaborazione; a svolgere un ruolo di stimolo, avvalendosi dell’esperienza maturata nei rapporti con la Libia e dell’eccellente stato delle relazioni bilaterali, sulla tematica del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, anche nell’ambito del negoziato per la conclusione di un accordo quadro tra l’Unione europea e la Libia attualmente in corso; nell’ambito dell’azione di controllo e regolamentazione dei flussi migratori, svolta dal Governo anche a garanzia dei necessari livelli di sicurezza nel nostro Paese, a proseguire nella collaborazione con Tripoli in materia di lotta all’immigrazione clandestina e di contrasto alle attività delle organizzazioni criminali dedite al traffico di
esseri umani, lungo le linee direttrici delineate in questi ultimi mesi che hanno consentito un radicale ridimensionamento nell’afflusso di clandestini sulle coste italiane”.
Alla luce di ciò, staremo a vedere quanto i diritti dei senza diritti saranno presi in considerazione.
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