Sandrigo, petizione per cacciare i profughi e mia lettera al Prefetto

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Come mai ho deciso di scrivere una lettera al Prefetto di Vicenza e di renderla pubblica? Semplice, non riesco a tollerare l’idea di essere accomunata a chi sta raccogliendo le firme per cacciare i profughi dagli hotel. Prima di tutto leggete questo articolo sul tema richiedenti protezione internazionale a Sandrigo e poi quest’altro sull’ultimo consiglio comunale.

Cosa mi ha spinto a scrivere una lettera al Prefetto

Ormai da settimane la stampa pubblica quasi quotidianamente articoli con titoli sensazionalistici sui richiedenti asilo a Sandrigo; tutto per tener alta l’attenzione e convincere la cittadinanza che “ci salviamo solo con lo Sprar” – senza peraltro spiegare cosa si intenda per Sprar e come funzioni concretamente.

Per capirlo, basta leggere due righe relative all’intervista rilasciata dal vicesindaco Giovanni Rigoni al Giornale di Vicenza. Alla domanda su quanti siano i richiedenti protezione risponde:

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«Circa 200. Troppi per un paese di 8.600 abitanti. Si rischia di innescare un effetto “polveriera”. L’unica soluzione è aderire allo Sprar».

In che senso?

«Basta che 10 o 15 di loro si rechino al bar per vedere la partita in tivù e magari questo può generare disapprovazione da parte di qualche intollerante».

Perché, è già successo?

«Fino ad ora no, ma da amministratore responsabile della sicurezza devo pensare anche a queste cose».

Chiariamo prima di tutto che a Sandrigo, ormai da parecchi anni, gli abitanti sono molto al di sotto degli 8.600 sbandierati da Rigoni; i dati Istat di gennaio 2017 parlano infatti di 8.432 persone. Anche i profughi sono molti in meno dei 200 di cui si dice nell’articolo. A questo proposito è interessante notare che, da un lato sindaco ed amministrazione continuano a sostenere di non sapere quanti siano i richiedenti asilo, dall’altro, le cooperative ogni mattina inviano al sindaco e ai vigili l’elenco aggiornato delle presenze.

Le due righe dell’intervista ci fanno capire che la polveriera del titolo in realtà è una bolla di sapone. “Generare disapprovazione in qualche intollerante?” È questo il problema?

È una motivazione talmente ridicola e inconsistente, da farci capire immediatamente come quello che si vuole in realtà, è mandar via i ragazzi, creando un clima di tensione tale da “costringere” il prefetto a prendere qualche provvedimento.

Se chiudono gli hotel…

Intanto la raccolta firme è iniziata. Una delle persone che si è resa disponibile a raccogliere le firme è un medico del Cuamm-Medici con l’Africa, che da sempre fa periodi di volontariato nel mondo e che attualmente cura i ragazzi degli hotel. Venerdì gli ho parlato, dicendogli il mio stupore nel vederlo lì. Ho anche accennato all’eventualità che, se dovessero chiudere gli hotel a Sandrigo, a Dueville aprirebbero un Hub da 1000 posti sulla falsariga di Cona. Confesso che mi aspettavo una risposta del tipo: “Ma cosa dici? Ma chi ti ha detto una simile assurdità? Guarda che non è vero, ti sbagli di grosso” o altro. Invece, mi ha completamente spiazzata dicendomi: “Non è detto che succeda“. Questo significa due cose:

  • l’amministrazione e chi raccoglie le firme sanno di questa eventualità, ma ne tengono volutamente all’oscuro la cittadinanza;
  • a nessuno di loro interessa che possa verificarsi l’ipotesi suddetta.

Quindi potrebbe capitare che a Dueville ci sia un’alzata di scudi con raccolta firme al prefetto perché non si vuole l’Hub oltre, probabilmente, a contrasti fra amministrazioni (fra l’altro l’assistente sociale di Sandrigo è assessore al sociale a Dueville…).

In tutto questo sembra che a nessuno interessino i destinatari di queste manovre, cioè i richiedenti protezione internazionale. Come sempre sono solo oggetti, pacchi da spostare a seconda delle convenienze, da usare per i propri scopi elettorali, lavorativi o altro. Per dirne una: a Vicenza il sindacato di base sta tesserando moltissimi richiedenti asilo (e ci vuole un bel coraggio a chiedere i soldi della tessera a chi ha solo un pocket money di 2,50 € al giorno!).

Domani sera ci sarà anche il Consiglio comunale in cui si discuterà della mozione del Movimento 5 stelle che chiede il ritiro dell’ordinanza di divieto agli over 14 di giocare a calcio nel campetto (ricordate? Fra l’altro anche un gruppo di cittadini aveva raccolto le firme per chiedere il ritiro dell’ordinanza, depositandole venerdì scorso); forse sapremo anche qualcosa circa la presentazione del progetto Sprar di cui tanto si parla e nulla si sa. Speriamo solo che i 5 stelle siano un po’ più preparati.

La situazione è ingarbugliata, ma spero si capisca perché ho deciso di scrivere una lettera al Prefetto. Eccola qui sotto.

Il testo della mia lettera al prefetto di Vicenza

Egregio signor Prefetto,

Le scrivo perché mi riesce intollerabile l’idea di essere associata a coloro che, a Sandrigo, hanno avviato una raccolta firme per cacciare i richiedenti protezione internazionale dai due hotel in cui sono ospitati.

Le ultime settimane sono state uno stillicidio quotidiano di articoli ed interviste che mi hanno fatta profondamente vergognare di essere italiana e sandricense. Ho letto falsità, pressapochismo, incompetenza. Ho visto l’uso distorto della parola “accoglienza”, uso che sottendeva, in realtà, soltanto l’intenzione di mandar via da Sandrigo persone che hanno, come unica colpa, quella di essere nate nel luogo sbagliato. L’accoglienza diffusa di cui tutti parlano, ma che pochi hanno il coraggio di mettere in pratica, diventerà realtà solo per chi deciderà di superare paure, egoismi e chiusure; credo che, nel frattempo, sia fondamentale far funzionare al meglio quello che c’è.

Da anni i nostri amministratori soffiano sul fuoco della paura, dipingendo i richiedenti asilo come portatori di malattie, pericolosi per la sicurezza, potenziali delinquenti da cui guardarsi, troppo numerosi per il paese. Così, gran parte della cittadinanza è giunta a percepirli come un gravissimo e insolubile problema. Ci sono persone che telefonano allarmate ai vigili appena vedono un profugo camminare per strada. Lo stesso sindaco, in una recente intervista a Schio&Thiene Week, ha dichiarato che “le cooperative li lasciano liberi di bighellonare per il territorio comunale”, come se camminare liberamente fosse un reato. Oltretutto, l’isteria collettiva che si è generata in paese, porta a situazioni paradossali nelle quali cittadini sandricensi con la pelle scura, o immigrati che vivono e lavorano in zona da decenni, sono considerati da molte persone “profughi degli hotel”. In realtà i richiedenti protezione internazionale non hanno mai creato problemi (le pallonate sulle auto e qualche innocua partitella di calcio non sono certo problemi).

Dopo il ritiro delle mai presentate dimissioni da parte del vicesindaco Giovanni Rigoni e dopo l’appello di Prima Noi, gruppo fascista estraneo a Sandrigo di cui non abbiamo certo bisogno in paese, si fa ancora più evidente la spinta dell’attuale amministrazione a una “cacciata del profugo”, che sta aprendo la strada a scenari preoccupanti per la comunità.

Ritengo che l’attuale situazione sia stata causata dalla voluta inazione del sindaco e della giunta durante questi anni; essi, infatti, non hanno partecipato agli incontri proposti a suo tempo e si sono rifiutati di firmare il protocollo d’intesa con la Prefettura. È un po’ tardi adesso per dire: “Aderiamo allo Sprar, ma voi dovete svuotare gli hotel”.

Invece che pensare ai problemi reali del paese, come, per esempio, la mancata soluzione allo sversamento in falda delle acque di emungimento da parte della ditta Cromador – nonostante, ancora nel lontano 2014, l’Arpav avesse dato 3 mesi di tempo per trovare alternative, l’amministrazione perde tempo con una questione profughi costruita a tavolino e ampliata con un’operazione di marketing, purtroppo ben riuscita.

Vivo a Sandrigo dalla nascita, ma mi sono sempre sentita cittadina del mondo ed ho come valori fondanti della vita la costruzione di un mondo di Pace e giustizia, la tutela del diritto, il rispetto e la piena attuazione della nostra Costituzione. Proprio pensando all’articolo 10, sento il bisogno di far sentire la mia voce forte e chiara, in un momento che considero di profonda regressione sociale, culturale e civile per il mio paese. So anche di non essere l’unica sandricense a vivere il profondo disagio causato dal clima di razzismo e rifiuto dell’Altro che si respira in paese a partire, purtroppo, dalle istituzioni, che dovrebbero calmare gli animi, anziché attizzarli. Sono solo una normale cittadina qualunque, ma non voglio essere in alcun modo collegata a questa vergognosa petizione solo perché abito a Sandrigo, pertanto, con la presente, desidero rendere esplicito e pubblico il mio dissenso.

La ringrazio della cortese attenzione, mentre colgo l’occasione per porgerle i miei auguri per un lavoro fruttuoso e proficuo.

In fede

Per chi volesse approfondire e andare oltre la lettera al Prefetto

Qui trovate un elenco dei principali articoli che ho scritto sull’argomento, così da comprenderne meglio tutte le sfaccettature:

Dal Gambia a Sandrigo – 18.06.14

Profughi: facciamo chiarezza – 20.06.14

Trenta profughi e psicosi a Sandrigo – 22.07.14

Sandrigo, profughi e bacalà – 28.09.15

Blitz anti-profughi a Sandrigo – 1.10.15

Volantino contro i profughi del PD di Sandrigo – 11.10.15

Hotel Canova e profughi a Sandrigo – 12.06.16

Sandrigo lordata da Forza Nuova – 28.06.16

Hotel Canova e manifestazione leghista – 10.07.16

Profughi, di chi le responsabilità – 15.07.16

Su profughi e richiedenti asilo non si può più tacere – 25.08.16

Richiedenti protezione e accoglienza a Sandrigo – 1.10.17

Dopo l’incontro su profughi e Sprar a Sandrigo – 8.10.17

Sandrigo vieta ai profughi l’utilizzo di un campo da calcio – 13.10.17

A Sandrigo flash mob solo per over 14 per far annullare l’ordinanza – 15.10.17

Sull’intervista del sindaco Giuliano Stivan a Schio&Thiene Week – 16.10.17

Hotel Canova, Cooperativa Con Te e richiedenti asilo – 19.10.17

Pifferai di Hamelin in consiglio comunale a Sandrigo – 25.10.17

Sandrigo: petizione per cacciare i profughi dagli hotel – 19.11.17

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