Sandrigo vieta ai profughi l’utilizzo di un campo da calcio
Il 2 ottobre c’è stato l’incontro sull’accoglienza ai richiedenti protezione internazionale e, neppure 10 giorni dopo, Sandrigo vieta loro l’utilizzo di un campetto da calcio. Cerchiamo di capire perché.
Da sempre parecchi cittadini sandricensi protestano per la presenza in paese dei richiedenti protezione internazionale, spesso chiamati erroneamente profughi. Ho già scritto che la responsabilità è la mancata firma del protocollo d’intesa con la prefettura da parte dei sindaci. È chiaro che, finché non si comprende che si deve agire in modo unitario per l’interesse comune, continueremo ad avere situazioni di questo tipo a livello micro (come nel caso di Sandrigo) e a livello macro (i Paesi UE che rifiutano i richiedenti).
Sandrigo vieta il campetto
La gravissima colpa dei richiedenti asilo è stata quella di andare a fare qualche innocua partitella in un campetto inutilizzato (per ammissione degli stessi residenti). Quando i ragazzi hanno iniziato a giocare a calcio, tutt’a un tratto il campetto è diventato un luogo sacro, profanato dagli invasori che impedivano ai bambini autoctoni di giocare. L’amministrazione comunale ha ricevuto dai cittadini decine di denunce, che hanno portato a più di 30 ore spese inutilmente dai vigili (costo presunto di 1500 € a carico della cittadinanza tutta), per scoprire inesistenti malefatte nel campetto da parte dei richiedenti asilo.
Quindi la scelta finale del sindaco Giuliano Stivan è stata quella di interdire il campetto che vedete in copertina, ai maggiori di 14 anni. Questo porta all’assurda situazione per cui una mamma non potrà restare a giocare con il figlio di 3-5 anni a meno che lei stessa non abbia meno di 14 anni (cosa assai improbabile). Non credo che questa ordinanza sia legale, anche se non sono nominati i richiedenti asilo. Questo proprio perché è assurdo che un bambino debba essere lasciato da solo perché la mamma ha più di 14 anni, ma anche perché esiste una legge anti-discriminazione molto chiara.
Che l’ordinanza sia stata scritta proprio per i profughi, però, risulta chiaro dal fatto che il messo comunale ne ha portato copia ad entrambi gli Hotel.
È la vittoria del razzismo più becero, che vede da mesi i cosiddetti leoni da tastiera, accanirsi e scrivere post e commenti lunghissimi solo se si tratta dei richiedenti asilo. Il quotidiano online Eco Vicentino, riporta la dichiarazione del sindaco
Responsabilizzare le cooperative su questo tema è stato impossibile, quindi ora faremo in modo di far rispettare l’ordinanza. Le cooperative ricevono fondi: se i ragazzi vogliono giocare delle partite, la Con Te e l’Aurora possono prenotare e pagare un campo da calcio, che a Sandrigo non mancano, come avviene per qualsiasi altro gruppo od associazione.
E con questa dichiarazione abbiamo, se mai ce ne fosse stato bisogno, una conferma ulteriore del fatto che la parola accoglienza, tanto sbandierata durante l’incontro con il Cuamm, non ha per il nostro sindaco nessun significato, ma gli serve solo a fare bella figura alle riunioni ufficiali.
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