Scusate se non siamo affogati
Fulvio Vassallo Paleologo su Facebook a proposito della commemorazione ad Agrigento:
Il governo italiano getta giù la maschera, dopo il caso Shalabayeva, e il cedimento di poteri alla dittatura Kazacha. Una trasmissione embedded di Rainews 24, senza una regia, che si limita a riprendere apparentemente a caso i passaggi religiosi della commemorazione, dà voce solo ai sostenitori della dittatura eritrea, lasciando un minimo spazio al solo sindaco di Agrigento Marco Zambuto, che ricorda come gli artefici della strage, e di tante altre che nessuno ha commemorato, sono quei governi che, negando vita e diritti ai profughi, li costringono a partire. Imponente lo schieramento delle forze di sicurezza. Uno spettacolo davvero avvilente, come le non risposte di Mauro, ministro della difesa, ai giornalisti prima della cerimonia
Una speculazione sulla tragedia che sta servendo soltanto a legittimare i rappresentanti ufficiali dell’Eritrea, mentre rimangono nella gabbbia di Lampedusa i superstiti ed i parenti delle vittime. Gli amici dei dittatori liberi di muoversi e di intimidire, gli oppositori politici e le vittime della repressione in Eritrea tenuti in gabbia. Questa è l’Italia di oggi che va in onda dal porto turistico di San Leone ad Agrigento. E dal ministro Kyenge, adesso, neppure una parola… davvero un giorno di svolta culturale, una svolta sicuramente ci sarà, ma sarà molto profonda nei rapporti tra i cittadini solidali e questo governo, per intero, nessuno escluso,, oggi ed in futuro.
Solo su Sky le immagini dei profughi eritrei reclusi a Lampedusa che gettano fiori in mare per ricordare i loro compagni vittime del naufragio. Commovente, a gruppi si avvicinavano alla riva e gettavano un mazzetto di fiori tra le onde… che distanza dalle dichiarazioni di circostanza degli eritrei legati al regime presenti ad Agrigento. No, oggi non è un giorno per dimenticare la dittatura in Eritrea, questi che parlano di “siamo tutti uniti nel dolore”, contro le “strumentalizzazioni”, sono i primi che strumentalizzano, hanno schedato ed intimidito, e godono di ogni protezione da parte del governo italiano.
Il vicepremier Angelino Alfano, al termine della cerimonia di commemorazione delle vittime del naufragio di Lampedusa, al molo di San Leone di Agrigento, è stato contestato al grido di “assassini, basta con la legge Bossi-Fini”. Il ministro è stato circondato dalla sicurezza e portato via.
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