Smontiamo le bufale
È un’invasione!
Secondo i dati ministeriali nel primo quadrimestre 2015 sono arrivate in Italia 23.000 persone, un po’ meno di quelle che erano arrivate nel 2014 (26.735). L’unica differenza è che quest’anno si sono concentrati diversi arrivi in una sola settimana e che, soprattutto, ci sono stati due naufragi che hanno portato a 1.700 il numero dei morti da gennaio (nello stesso periodo del 2014 sono morte 14 persone).
Sono troppi, non possiamo accoglierne altri
Nel 2014 sono sbarcate 170.000 persone: di queste solo un terzo ha ricevuto accoglienza da noi. Le strutture di accoglienza nel 2014 hanno ospitato 66.066 persone, mentre nei primi mesi del 2015 il numero è salito a 68.000. L’Italia per i migranti è un Paese di transito, non un posto in cui intendano fermarsi.
Hotel a 5 stelle e e 40 euro al giorno
I famosi 35 euro al giorno sono destinati alla gestione delle strutture, che devono occuparsi di procurare agli ospiti vitto, alloggio, indumenti, oltre ad aiutarli nell’espletamento delle pratiche di richiesta di asilo e nello studio della lingua italiana. Ai profughi vanno 2,50 euro al giorno, sotto forma di tessera prepagata da spendere in locali convenzionati.
Chiedono asilo solo da noi
Nel 2014 hanno chiesto asilo all’UE 626.000 persone (dati Eurostat 2015). L’Italia è al terzo posto dopo Germania e Svezia. Chi però ha accolto il maggior numero di migranti è stata la Germania (202.700, un terzo del totale), seguita dalla Svezia (81,200, il 13% del totale), seguita dall’Italia e dalla Francia. Il rapporto tra abitanti e richiedenti asilo, la media UE è di 1,2 richiedenti asilo per mille abitanti; l’Italia è a 1 rifugiato ogni mille abitanti, la Svezia 8,4 ogni mille abitanti, l’Ungheria 4,3, l’Austria 3,3, la Germania 2,5 (l’Italia è quindi all’ultimo posto). Se poi facciamo un’analisi a livello mondiale scopriamo che l’86% dei rifugiati ha trovato accoglienza in un Paese del cosiddetto terzo mondo. Pakistan, Etiopia, Sud Sudan e Kenya hanno da soli provveduto a dare asilo a 2,8 milioni di rifugiati, corrispondenti al 24 per cento del totale mondiale
Arrivano tutti a Lampedusa
Solo una piccola parte di chi chiede asilo arriva via mare (23.000 contro 34.000 arrivati via terra).
Trafficanti e scafisti
Molto spesso gli scafisti sono fra i profughi del barcone. I trafficanti non hanno nessuna convenienza a fare il viaggio e rischiare la vita.
Non c’è più lavoro per gli italiani, figuriamoci per gli immigrati!
Per colpa della crisi, 32mila lavoratori immigrati hanno lasciato l’Italia nel 2011 e altri 38mila se ne sono andati nel 2012. Secondo la Fondazione Ismu, tenendo conto anche di chi non ha un permesso di soggiorno, dall’Italia se ne sarebbero andati 200mila lavoratori stranieri soltanto nel 2012. Ecco la nuova rotta dell’immigrazione: in fuga dall’Italia in crisi. A conferma di questo dato c’è il crollo del rilascio di permessi di soggiorno per motivi di lavoro: dai 350mila del 2010 ai 67mila del 2012.
Tradotto: a rendere più o meno attraente un paese è lo stato di salute reale del suo mercato del lavoro. E infatti insieme con la fuga degli immigrati è iniziata anche la fuga di molti italiani, che stanno cercando un lavoro da qualche altra parte.
(Le fonti sono tutte ufficiali: Ministero dell’Interno, istat, Eurostat, Frontex)
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