Sogno in due tempi, di Giorgio Gaber
Trovo molto interessante il brano di teatro/canzone “Sogno in due tempi” proposto da Giorgio Gaber
.
Il discorso di questo sogno in due tempi, si lega molto bene se riflettiamo sull’ipocrisia che accompagna il nostro aiuto ai “bambini poveri” e, di converso la paura/rifiuto degli immigrati (i poveri quando vengono qui). Paura che sparisce nuovamente quando si tratta di andare da loro a fare affari (le aziende conciarie di Vicenza stanno cercando di conquistare il mercato cinese, per esempio) o a delocalizzare il lavoro (sempre qui in Veneto, tutto il settore manifatturiero che in Romania, ha praticamente preso possesso di Timisoara), ma guai se sono loro, i romeni, a voler venire qui a lavorare (le restrizioni verso i lavoratori romeni sono cessate da poco). E, parlando dei profughi che arrivano ora, il nostro egoismo si mostra in tutta la sua mostruosità.
Buona visione e buona riflessione.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!