Sulle pensioni di reversibilità
Da alcuni giorni si è scatenato un accesissimo dibattito sulle pensioni di reversibilità. Questo perché si è deciso di contrastare la povertà tagliando gli sprechi e le prestazioni doppione (nazionali, regionali e comunali). Fra gli interventi c’è appunto quello che prevede di legare all’ISEE l’accesso alle pensioni suddette, trasformandole di fatto in prestazioni assistenziali e non più previdenziali.
Nel video più sotto l’intervento dell’ex ministro Damiano.
A tutto’oggi sono circa 3 milioni le persone, in maggioranza donne, che beneficiano della pensione di reversibilità; la spesa nel 2015 è stata di 24,1 miliardi di euro. L’assurdo della situazione è che si vogliono tagliare queste pensioni per creare il fondo per le povertà estreme, senza rendersi conto che, in questo modo, non si fa altro che creare nuove povertà.
Come se ciò non bastasse, c’è pure l’intenzione di modificare l’accesso ad “assegno sociale, integrazione al minimo, maggiorazione sociale del minimo, assegno per il nucleo con tre o più figli minori”.
Come sempre in Italia si va a pescare dai più poveri, senza assolutamente sognarsi di togliere qualche privilegio a chi di soldi ne ha fin troppi. Per esempio, sapevate che stiamo pagando più di 3.000 al mese di baby pensione al Cardinal Bagnasco, che è stato cappellano militare – generale di corpo d’armata – per tre anni? I cappellani militari costano allo stato italiano (non al Vaticano, badate bene) la bella cifra di 8 milioni di euro.
Come dite? Le reversibilità valgono 24 miliardi? Certo, avete ragione, ma servono anche a pagare 3 milioni di persone, mentre i cappellani militari sono 184. Facciamo due conti: se diamo gli otto milioni ai 184 cappellani risulta che ognuno di loro prende all’anno 43.478 €. Se facciamo lo stesso con le reversibilità, risulta che ogni pensione annua è di 8.033 €. Cioè ognuno dei 184 cappellani prende all’anno 5 volte e mezza in più (con l’avanzo di 3.000 euro, tanto per gradire) dei 3 milioni di persone che hanno la reversibilità.
E stiamo parlando soltanto dei cappellani militari. Ma cosa aspettiamo ad andare a cercare i soldi dove si trovano davvero?
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