Trenta profughi e psicosi a Sandrigo
Psicosi a Sandrigo:
Qui potete leggere quello che l’assessore di Sandrigo Davide Cadore ha scritto a proposito dell’arrivo di trenta persone provenienti dal Nordafrica. L’articolo del Giornale di Vicenza la dice lunga su quello che pensano i nostri amministratori in proposito.
Avevo già scritto un articolo sul tema, ma i miei concittadini vanno avanti imperterriti al ritmo di luoghi comuni, pregiudizi e falsità. D’altro canto, se gli amministratori sono i primi a seminare il panico mettendo in dubbio il fatto che i profughi siano sani, che dobbiamo tirar fuori soldi noi e così via, cosa si può pretendere dai comuni cittadini? Neppure il sindaco di Vicenza, Achille Variati, è al corrente del fatto che, per ottenere lo status di rifugiato politico, si devono attendere almeno due anni (durante i quali non è permesso lavorare!), e infatti ha chiesto di “mandare a Vicenza solo chi ha diritto alla protezione”. Ma il problema si pone prima del riconoscimento di una qualche forma di protezione! Sindaco Variati, davvero non se ne rende conto?
Dal canto suo l’assessore Cadore continua a ripetere la litania dei costi tutti a nostro carico, dimenticando che l’Italia è il Paese UE che riceve il maggior quantitativo di fondi destinati all’immigrazione (il 14% del totale), ma che è solo all’ottavo posto per quanto riguarda l’accoglienza e il numero di rifugiati presenti; questo significa che siamo incapaci di gestire i soldi e questo non è certo colpa dell’Unione Europea.
Questa mattina è comparso, di fronte all’hotel Virginia, uno striscione con scritte similceltiche i cui estensori si dichiaravano stanchi di dar soldi agli immigrati. Lo striscione è stato subito rimosso e quindi non è possibile mostrarlo, ma è un’ulteriore prova del grado di accoglienza e solidarietà della cittadinanza sandricense.
Forse, prima di parlare, ci si dovrebbe informare, come ha fatto il dottor Dagli Orti che ha seguito i profughi gambiani presenti nei mesi scorsi.
Un ulteriore aspetto della vicenda che tutti sembrano aver scordato, è il fatto che l’hotel Virginia ha stipulato un accordo con il ministero per l’ospitalità dei profughi (ovviamente avere per un mese una trentina di persone sicure è un buon affare da un punto di vista commerciale e i titolari ne hanno, giustamente, approfittato).
Ultim’ora: Il fronte veneto Skinheads ha rivendicato l’affissione dei manifesti di cui sopra. Qui sotto il delirante comunicato stampa
Soldi, alloggi dello Stato. L’italiano muore abbandonato”, Questa la frase riportata su alcuni striscioni che gli appartenenti Veneto Fronte Skinheads hanno appeso nella notte del 22 luglio, davanti ai centri che ospitano nel Nord Italia i profughi in continuo arrivo sulle coste italiane.
L’Associazione culturale Veneto Fronte Skinheads rivendica con questo comunicato ufficiale l’azione compiuta nella notte, nel corso della quale sono stati affissi degli striscioni davanti ai centri che ospitano nel nord Italia i “profughi” in continuo arrivo sulle coste italiane.
Siamo stanchi di subire in silenzio questa gigantesca e ormai legalizzata tratta di schiavi, che porterà questi disperati a diventare vittime (qualora non lo siano tragicamente per davvero) inconsapevoli della loro ricerca di un futuro migliore, in un paese che ormai è allo sfascio più totale, senza soldi ne certezze non tanto per il domani, quanto più per “l’oggi” stesso!
Disperati, inconsapevoli pedine sullo scacchiere di una politica economica internazionalista ed apolide, che sposta le masse in funzione dei mercati, senza dare loro tutele ne dignità, ma accollandone rischi e conseguenze congenite in termini economici, salutari e di impossibile convivenza sociale, a popoli già fortemente provati da politiche antinazionali, di austerità nel vano tentativo di colmare gli enormi buchi di scelte economiche aberranti che hanno regalato la nostra sovranità monetaria ai banchieri privati, e di svendita dell’eccellente patrimonio nazionale.
Decine di migliaia di profughi arrivati nelle ultime settimane, che arricchiscono enormemente le casse della malavita organizzata che ne organizza la tratta in condizioni disumane, e che rappresentano per i pochi fortunati che ancora posseggono un lavoro in Italia un salasso di proporzioni inaudite in termini di costi, tasse e tributi!
La normativa prevede che ad ogni profugo vengano destinati 32,50€ al giorno più IVA (che significano 39,65€ per ogni profugo!), comprensivi di vitto (rispettoso dei principi e delle abitudini alimentari) e alloggio, oltre all’assistenza alla persona compresa la mediazione linguistica, l’informazione, l’orientamento e l’assistenza alla formalizzazione della richiesta di protezione internazionale; servizio di pulizia, fornitura di biancheria e abbigliamento adeguato alla stagione, prodotti per l’igiene e pocket money di 2,50 al giorno; tessera di ricarica telefonica di 15 euro all’ingresso.
Nella sola provincia di Vicenza sono stati più di 430 gli arrivi di nuovi profughi per un costo di 18,000 € al giorno oltre a tutti i costi di strutture, forniture e personale, mentre i nostri connazionali non hanno più lavoro, ne soldi ne tantomeno dignità, strappatagli da uno stato che dimentica i suoi figli, li ripudia e li sbeffeggia, arrivando a dichiarare che verranno stanziati ulteriori 130 milioni di euro per l’emergenza “Mare Nostrum”, quando non ci sono più a disposizione fondi per la cassa integrazione dei cittadini italiani; i contribuenti italiani, proprio coloro che pagano quelle tasse dalle quali vengono sperperati ogni mese 10 milioni di euro per questa operazione che si concretizza nell’andare a prendere dalle mani degli scafisti, arricchite e grondanti di sangue delle troppe tragedie del mare avvenute, questi disperati, per metterceli in casa a spese nostre.
Stiamo subendo una sistematica invasione voluta e pianificata dai poteri forti politici ed economici, dalle multinazionali e dall’alta finanza mondiale, e i costi che stiamo pagando per farvi fronte, saranno la definitiva distruzione dello stato sociale nazionale, depauperando le ormai pochissime risorse economiche di uno stato che ha fallito in tutto, in primis dimenticando i propri figli!
Inoltre questi immigrati, non faranno altro che abbassare ulteriormente il già ridicolo potere contrattuale dei lavoratori italiani, in un sistema economico e produttivo volto ormai all’involuzione, dove qualità e sicurezza rappresentano solo dei costi e si mira a tagliare il più possibile le spese, arrivando ovviamente a prediligere la manodopera a sempre più basso costo.
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