Nel febbraio 2011 esprimevo la mia preoccupazione per l’intenzione della Lega Nord di sopprimere l’Unar (Ufficio Nazionale anti discriminazioni Razziali). Se volete farvi un’idea precisa di che cosa sia l’Unar e di cosa faccia, leggete qui. Ricordo soltanto che l’ufficio è stato istituito per adempiere ad una direttiva europea. Questa premessa per esprimere tutto il mio stupore, unito a disappunto e indignazione nel sentire le ultime notizie.
All’interno dell’ormai famosa spending review, infatti, c’è anche un taglio molto grande a questo ufficio. In linea generale la legge prevede di diminuire del 10% il personale pubblico, tutto il personale pubblico. Senza cioè andare a verificare le singole situazioni di improduttività o eccesso di personale in un determinato settore pubblico. Inoltre, chi è stato assunto come esterno, non si vedrà più rinnovare il contratto e sarà sostituito da dipendenti interni. Questo, in soldoni, significa che l’Unar, che attualmente conta 13 dipendenti, dovrà continuare a funzionare solo con quattro persone. Oltre a questo non sarà rinnovato il contratto al direttore, dottor Massimiliano Monnanni.
Un bel colpo per la ministra Elsa Fornero, che nell’incontro di ieri alla sede Istat, ha sostenuto trattarsi di scelte dolorose, ma necessarie.
Ma è davvero un risparmio spostare un dipendente interno a fare un lavoro che non conosce? Il dottor Monnanni ha detto: “Si apre il problema su come farà questa struttura ad assicurare gli impegni internazionali presi dal governo come la strategia nazionale sui rom e il Piano nazionale contro il razzismo. C’è anche il problema di disperdere il tessuto di competenze dell’Ufficio, visto che i dipendenti formati nel corso di anni, torneranno alle amministrazioni di competenza”.
Le associazioni che si occupano di immigrazione e contrasto al razzismo esprimono una forte preoccupazione per una scelta che non era riuscita alla Lega ed è portata avanti dal governo tecnico. Ho già avuto modo di esprimere
il mio disappunto per la pessima gestione dell’immigrazione da parte di questo governo: questo episodio non fa che rafforzare le mie convinzioni. Pensare che basterebbe tanto poco… Tagliare l’acquisto dei 131
caccia bombardieri F35 (16 miliardi di euro, per ora), non fare la TAV (2,8 miliardi di euro per la prima fase) come sta decidendo la Francia, e si potrebbe continuare…
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