Unar ufficio antidiscriminazione
Unar è l’acronimo di Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. Pur essendo un ufficio dipendente dal governo, in particolare dal ministero delle Pari Opportunità, è riuscito a dare fastidio a molti di quelli che ritengono di poter discriminare le persone a causa della loro etnia, religione, nazionalità, genere, orientamento sessuale, pensiero e così via.
Nel febbraio 2011 la Lega Nord aveva proposto una modifica al cosiddetto “decreto milleproroghe”. Con la scusa del costo eccessivo, la Lega proponeva lai soppressione dell’ente. Il primo firmatario, il sindaco di Brescia senatore Mazzatorta, ha affermato: “Questi oscuri burocrati abusano del concetto di discriminazione indiretta e pretendono una parificazione totale tra il cittadino autoctono e l’extracomunitario ospite temporaneo”.
L’Unar è stata spesso sollecitata anche dall’Asgi per valutare situazioni di discriminazione da parte di pubbliche amministrazioni (es: legge regionale FVG, comuni di Adro, Montecchio Maggiore, Ciampino, Trieste, ecc.).
E’ importante aver presente che l’Ufficio antidiscriminazione è stato reso obbligatorio da una direttiva europea; sopprimerlo significa incorrere nelle sanzioni che l’UE commina a chi non si adegua alle proprie direttive. Dal sito www.unar.it possiamo leggere le finalità dell’Ufficio:
L’Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica (UNAR) è stato istituito con il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, di recepimento della direttiva comunitaria n. 2000/43 CE ed opera nell’ambito del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
UNAR ha la funzione di garantire, in piena autonomia di giudizio e in condizioni di imparzialità, l’effettività del principio di parità di trattamento fra le persone, di vigilare sull’operatività degli strumenti di tutela vigenti contro le discriminazioni e di contribuire a rimuovere le discriminazioni fondate sulla razza e l’origine etnica analizzando il diverso impatto che le stesse hanno sul genere e il loro rapporto con le altre forme di razzismo di carattere culturale e religioso.
In particolare UNAR:
- fornisce assistenza alle vittime di comportamenti discriminatori nei procedimenti intrapresi da queste ultime sia in sede amministrativa che giurisdizionale, attraverso l’azione dedicata di un apposito Contact center;
- svolge inchieste al fine di verificare l’esistenza di fenomeni discriminatori nel rispetto delle prerogative dell’autorità giudiziaria;
- promuove l’adozione di progetti di azioni positive in collaborazione con le associazioni no profit;
- diffonde la massima conoscenza degli strumenti di tutela attraverso azioni di sensibilizzazione e campagne di comunicazione;
- formula raccomandazioni e pareri sulle questioni connesse alla discriminazione per razza ed origine etnica;
- redige due relazioni annuali, rispettivamente per il Parlamento e per il Presidente del Consiglio dei Ministri;
- promuove studi, ricerche, corsi di formazione e scambi di esperienze, in collaborazione anche con le associazioni e le organizzazioni non governative che operano nel settore, anche al fine di elaborare delle linee guida o dei codici di condotta nel settore della lotta alle discriminazioni fondate su razza o origine etnica.
Oltre all’osservatorio Media e Web, l’Unar svolge attività di monitoraggio delle discriminazioni, attraverso una rete di sportelli antidiscriminazione. Proprio in questi giorni è stato emanato il documento contenente i principi guida degli sportelli anti discriminazione attivi in regioni, province e comuni italiani.
L’Unar ha inoltre istituito l’elenco delle associazioni che operano contro la discriminazione e possono comparire in giudizi per difendere le vittime della discriminazione.
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