Varoufakis sul voto di domenica
Dopo il post di ieri sera, pubblico adesso il video con quello che il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis ha risposto al nostro inviato. Una grandissima lezione di democrazia. Più sotto potete leggere quello che aveva scritto in proposito alcuni giorni fa sul suo blog.
“Perché raccomandiamo un NO al referendum – in 6 brevi punti” (di Yanis Varoufakis)
1) Le negoziazioni si sono bloccate perché i creditori della Grecia si sono rifiutati di ridurre il nostro non più pagabile debito, insistendo sul fatto di farlo pagare in modo “parametrico” ai membri più deboli della nostra società, i loro bambini e i loro nipoti.
2) FMI, il governo degli Stati Uniti, molti altri governi in tutto il mondo, e la maggior parte degli economisti indipendenti – insieme a noi. credono che il debito debba essere ristrutturato.
3) L’Eurogruppo ha precedentemente (Novembre 2012) concesso che il debito andrebbe ristrutturato, ma sta rifiutando di mettere in essere una ristrutturazione del debito.
4) Dal momento dell’annuncio del referendum l’Europa ha mandato segnali sul fatto di essere pronti a discutere la ristrutturazione del debito. Questi segnali mostrano che anche l’Europa voterebbe NO alla sua stessa offerta “finale”.
5) La Grecia resterà nell’euro. I depositi nelle banche della Grecia sono al sicuro. I creditori hanno scelto la strategia del ricatto basata sulla chiusura delle banche. L’impasse attuale è dovuto alla scelta dei creditori e non dall’interruzione delle negoziazioni da parte del governo greco, o da pensieri di un Grexit con svalutazione da parte della Grecia. Il posto della Grecia nell’Eurozona e nell’Unione Europea non è negoziabile.
6) Il futuro richiede una Grecia fieramente con l’Eurozona e nel cuore dell’Europa. Il futuro richiede che i greci dicano un grande NO domenica, richiede che restiamo nella zona Euro e che, con la forza basata proprio su quel NO, si possa rinegoziare il debito pubblico della Grecia, con una distribuzione dei pesi fra ricchi e poveri.
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