Intimidazione anti-profughi.
Ieri a Vazzola, in provincia di Treviso, c’è stato un attentato: è stata scagliata da ignoti una bombola del gas vuota, contro la vetrata di un albergo chiuso da due anni. Il locale era stato destinato dalla prefettura, ad ospitare 33 dei profughi che sono stati assegnati alla regione Veneto.
Insieme con la bombola, è stato lanciato, all’interno del locale, un biglietto di minacce rivolte al proprietario. La bombola ha causato la rottura della vetrata d’ingresso dell’albergo. Il sindaco di Vazzola e i proprietari della struttura, in seguito al grave episodio, hanno fatto sapere che non sarà più possibile utilizzare il locale per ospitare i 33 profughi.
Questo attentato segue quello avvenuto recentemente a Mezzaselva di Roana (VI), sull’altopiano di Asiago, quando ignoti hanno fatto trovare un ordigno che, a prima vista, sembrava un pacco bomba. Anche in quell’occasione l’attentato è stato effettuato in una struttura che avrebbe dovuto ospitare profughi libici.
Questo, mentre il sindaco di Gallio, sempre sull’altopiano di Asiago, dichiara di voler scegliere lui l’unico profugo destinato al suo comune: lo vuole cristiano e che parli inglese.
Il razzismo Veneto purtroppo dilaga, facendo dimenticare che proprio l’altopiano di Asiago è stato, fino a pochissimi anni fa, terra povera di emigrazione.
Ma evidentemente l’ospitalità non è più di casa, è rimasta all’estero.
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