Venti di guerra e roulette russa

bombardare barconi, roulette russa

Mi spiace ma davvero non riesco a capire. Ci sono migliaia di persone che fuggono dalla guerra e dalla fame. Lo so, la guerra è peggio della fame. Ma alzi la mano quello di voi che sarebbe ben contento di poter comprare, con il proprio stipendio, la bellezza di un’intera baguette in un mese! Questo succede in Niger dove, chi ha la fortuna di lavorare, con tutto lo stipendio può comprare una unica baguette in un mese – da dividere con tutta la famiglia, ovviamente!

E questi che fuggono dicevo, siccome non ci sono alternative e possono solo passare il deserto e salire su una barca, si affidano a chi li può aiutare. Per gli occidentali “chi li può aiutare” porta il nome di “pericoloso trafficante di esseri umani”, per chi fugge è l’unica alternativa. E, quando non ci sono alternative, si accetta tutto: sapere che si correranno rischi… che ci saranno soprusi, violenze e vessazioni… che si rischierà di morire… Una roulette russa, questo è fuggire tentando di arrivare in Europa.

Bene, davanti a questa situazione la ricca (nonostante la crisi) e civile (almeno a parole) Europa è chiamata a mobilitarsi. Data l’età è piuttosto sorda, perché è da molto che avrebbe dovuto fare qualcosa di concreto; quella che lei chiama emergenza immigrazione/emergenza sbarchi dura da troppi anni ormai per essere ancora un’emergenza: è la normalità di chi fugge e basta.

Comunque ora sembra che abbia capito di dover agire e, attraverso i suoi vecchi e stanchi organismi (ancorché rappresentati da giovani e rampanti Alte Commissarie UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza), ha lanciato una proposta in dieci punti che parla di tutto, tranne che del salvataggio di vite umane.

  1. Rafforzare l’operazione Triton non serve a salvare vite umane, se non in piccola parte, perché il suo scopo è il controllo della frontiera fino a 30 miglia dalle coste italiane. Questo è il motivo dell’enorme numero di morti che si sono registrati quest’anno: Mare Nostrum, come si è già detto, aveva come obiettivi: garantire la salvaguardia della vita in mare e assicurare alla giustizia coloro che lucrano sul traffico illegale di migranti.
  2. Bombardare i Barconi, se non fossimo in una situazione drammatica, ci sarebbe da spanciarsi dalle risate. Come pensano queste persone di bombardare barche da pesca senza correre il rischio di ammazzare qualche pescatore o civile come effetto collaterale? Oltretutto, per bombardare si deve andare in Libia, sulla terraferma: e questa è guerra! Soprassediamo sul piccolo particolare legato ai vari governi presenti in Libia e al fatto che loro non hanno nessuna voglia di essere bombardati (ancorché per il loro bene, come facciamo sempre noi occidentali). Ma la nostra Costituzione non ha ancora un certo articolo 11 che recita: “L’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali“? Su questo il segretario dell’Onu Ban Ki-moon era stato chiaro, parlando di “salvare le vite e assicurare il diritto di asilo” aggiungendo: “Non c’è una soluzione militare alla tragedia umana che sta avvenendo nel Mediterraneo. Servono canali legali e regolari di immigrazione. Più chiaro di così!
  3. Prendere le impronte a tutti, anche in collaborazione fra polizie dei vari Stati che provvederanno a scambiarsi informazioni sui migranti. Ma i migranti stanno facendo di tutto per non farsi prendere le impronte! Non vogliono/possono essere identificati! Pensate per un momento cosa può significare essere fotosegnalato, fare domanda di asilo e vedersela respingere dopo due anni: significa dover tornare da dove si era fuggiti e, state certi, vi stanno aspettando a braccia aperte! (Oh sei tornato! Ora ci pensiamo noi a te che sei andato a dire in giro che siamo una dittatura/non rispettiamo i diritti umani/torturiamo, ecc. ecc.).
  4. Suddivisione in quote dei profughi: l’Italia è uno degli ultimi paesi per numero di rifugiati presenti: in base a quale criterio pensa che Germania e Svezia accetteranno altri rifugiati oltre a quelli che già hanno?
  5. Mandare indietro gli irregolari: questa è meravigliosa! Ma non vi rendete conto che torneranno? Una, dieci, mille volte se necessario, torneranno, torneranno, perché quando si rischia la morte non si ha nulla da perdere, una, dieci, mille volte: è la roulette russa!
  6. Rafforzare le iniziative in Niger e altri paesi confinanti con la Libia. Ma sanno di cosa parlano questi? Hanno sentito come sono trattati i profughi? Sanno che le polizie di quei Paesi sono stra-corrotte che con la scusa dei controlli salgono sui camion, rubano tutto e si fanno anche pagare per farli continuare? Hanno mai sentito parlare di Agadez e Dirkou?

Quindi, o questi davvero non sanno nulla e sparano a casaccio (cosa possibile) oppure quello che davvero vogliono è una nuova guerra in Libia – per portare democrazia, stabilizzare l’area, controllare il petrolio… E secondo me e non solo secondo me, questa cosa è altamente probabile. Però i nostri sanno che serve il mandato Onu per fare questa grandissima porcheria di guerra e quindi stanno usando i profughi per fare altro. E non è neanche il caso di pensare a cosa provocherebbe una guerra in quel territorio, con l’Isis che è entrata nella rete dei trafficanti e che controlla l’area.

Ma noi Europei davvero vogliamo questo? Allora la roulette russa la stiamo giocando noi, perché la pistola è puntata sulla tempia di ognuno di noi e credo sia il caso che apriamo gli occhi e ce ne rendiamo conto.

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