Era finalmente arrivata la bella stagione anche nel palmeto.
Un uccello ogni giorno raccoglieva e intrecciava piccoli rametti e morbide pagliuzze per costruire il nido. Depose poi le uova e all’alba e al tramonto cantava felice sognando di vedere i suoi uccellini volare coraggiosi e liberi nel cielo azzurro.
Dopo molti giorni le uova si schiusero e i piccoli uscirono beccando il guscio.
Crescevano belli e grassottelli ricoperti di soffici piume ed erano quasi pronti per le prime lezioni di volo.
Ma un brutto giorno ai piedi dell’albero arrivò una volpe affamata che si mise a gridare minacciosa:
– Dammi i tuoi piccoli, altrimenti salgo sull’albero e uccido te i tuoi figli.
Impaurito, l’uccello non sapeva che cosa fare e gettò in pasto alla volpe i piccoli.
Passò del tempo e venne di nuovo la bella stagione. L’uccello depose ancora le uova, ma era terrorizzato all’idea che la volpe potesse ritornare. Non cantava più ed era sempre triste.
Un giorno capitò lì vicino un fenicottero e gli chiese il perché di tanta tristezza e l’uccello raccontò la sua storia e la fine terribile dei suoi piccoli.
Allora il fenicottero disse:
– Non devi temere: la volpe non è capace di salire sull’albero e, anche se cercasse di farlo, tu potrai volare via portando con te gli uccellini.
Dopo un po’ di tempo di nuovo le uova si aprirono e gli uccellini si sistemarono nel nido.
Un brutto giorno arrivò la volpe e gridò di nuovo le sue minacce terribili, ma la madre rispose come il fenicottero le aveva insegnato e salvò così i suoi piccoli.
La volpe capì subito chi aveva suggerito all’uccello il modo per difendersi e andò a cercare il fenicottero per vendicarsi. Lo trovò intento a pulire le sue penne sulla riva del fiume e, furba com’era, decise di tendergli un trabocchetto.
– Come fai a proteggerti se soffia il vento da destra? Gli chiese la volpe.
– Mi giro dalla parte opposta, rispose il grande uccello, ruotando il colo con eleganza.
– E se invece il vento soffia da sinistra? Insistette la volpe.
– Anche in questo caso seguo la direzione del vento, rispose il fenicottero.
– E se il vento ti assale da tutte le parti?
– Metto la testa sotto l’ala e aspetto che il vento passi.
Ma, così dicendo, il fenicottero non nascose la testa sotto l’ala. Rimase vigile e attento perché temeva l’astuzia della volpe e la sua cattiveria.
Così la volpe non riuscì a ferirlo.
Da quel giorno iniziò l’inimicizia tra la volpe e il fenicottero. Che continua ancora oggi….
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- Buonasera Dottor Chessa, sto cercando anch'io di capire...16 Agosto 2024 - 8:32 PM da Mari
- Salve, sono un docente di scienze umane e da qualche tempo...13 Agosto 2024 - 1:58 PM da Salvatore Chessa
- Ciao Roberto, grazie del commento. Sono totalmente d'accordo...4 Aprile 2024 - 3:13 PM da Mari
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