Workshop su Rom e Sinti

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Espulsione di comunitari, Rom e Sinti

Nei giorni scorsi si è tenuto un importante workshop sulla disperata condizione della popolazione Rom e sinta presente in Italia. ricordiamo che si tratta di poco più di 170.000 persone (lo 0,2% della popolazione nazionale) e che quasi l’ottanta per cento di loro è cittadino italiano.

Dovremo chiederci un giorno il perché questo popolo pacifista per antonomasia (non hanno mai fatto la guerra a nessuno) ci spaventa tanto da ghettizzarlo e ridurlo a vivere in situazioni da terzo mondo qui in Italia. Senza acqua, luce gas, senza concedere la residenza a cittadini, ripetiamo, italiani. Che cosa leggiamo nei loro occhi che ci spaventa tanto? quale specchio deformato della nostra immagine ci trasmettono?

Qui sotto una parte dell’intervento del ministro per l’Integrazione Andrea Riccardi tratto dal sito http://sucardrom.blogspot.com/.

“Come ministro posso dire che l’Italia non è tra i paesi più brillanti nell’affrontare la questione rom e sinta, ma come cittadino a volte mi sono veramente vergognato della loro condizione nel nostro paese. Conosco e ho visitato non pochi campi rom. Dobbiamo agire per superare i campi affinché i Rom e Sinti possano inserirsi tra gli italiani come italiani”. Con queste parole il Ministro per l’Integrazione, Andrea Riccardi, è oggi intervenuto al workshop “Rom e e Sinti, verso il piano nazionale” organizzato dalla Commissione Diritti Umani del Senato.

 Il Ministro ha fatto un lungo intervento specificando: “Sono qui come antico amico dei rom e dei sinti, ma sono qua anche come storico. Tra gli storici si parla pochissimo di questo tema. In particolare la nostra storia non ha fatto i conti con il Porrajmos che e’ una grande macchia dell’Europa contemporanea. Bisogna invece farne memoria e dire mai più. Dobbiamo riconoscere ai Rom e Sinti europei di essere i discendenti della prima generazione dell’olocausto. Quante responsabilità e complicità in tutta Europa sul dramma del Porrajmos, la dimenticanza è inaccettabile. I Rom e i Sinti in Europa – ha ricordato – sono 10-12 milioni, ma è l’unico popolo europeo che non si è trovato nazionalizzato e per questo ha sofferto razzismo esclusione”.

“Come europeo – ha proseguito il ministro – non si può dimenticare il loro europeismo. Come italiano devo dire che qualche volta mi sono vergognato della condizione rom nel nostro Paese. Dobbiamo agire per il superamento dei campi, perché i rom e i sinti possano inserirsi nel tessuto italiano. I rom e sinti sono una minoranza ristretta sparsa sul territorio nazionale su cui è possibile agire”.

 Per il Ministro Riccardi bisogna “elaborare una strategia nazionale su rom, sinti e comminanti sulla base del Rapporto messo a punto dalla commissione per i Diritti umani, presieduta dal senatore Pietro Marcenaro. Il nostro Paese ha bisogno di entrare in una stagione politica diversa in cui prevalga il senso delle cose e della realtà”.

Per Riccardi i punti fondamentali della strategia sono l’istruzione, anche con l’incremento delle borse di studio per la frequenza scolastica e la casa, per cui serve “un intervento decisivo”.

“L’Italia sta vivendo un momento difficile, ma sono convinto che ce la faremo. L’Italia ce la farà a restare un grande paese nonostante la grave crisi. La situazione dei rom e dei sinti è uno degli indicatori della soglia della democrazia di un Paese – ha concluso Riccardi – non vorrei che in una situazione cosi’ difficile in cui versa oggi il nostro Paese, le tensioni della nostra società si scaricassero sui rom, e sugli emarginati degli emarginati. Non dobbiamo mai giungere a dire <non abbiamo tempo, ci sono cose più importanti>”.

Più sotto un breve video.

MANDIAMOLI A CASA #2 – i luoghi comuni from testardo on Vimeo.

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